Domani saremo a Bari per parlare del futuro degli avvocati con il ministro Orlando
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L’evoluzione della nostra società, da qualunque punto di vista la si inquadri, è da considerarsi una conditio sine qua non, che abbraccia anche tutte le attività professionali e imprenditoriali. Non ne è esentata neanche quella legale, che, principalmente negli ultimi anni, si è resa protagonista di una serie di cambiamenti e innovazioni, probabilmente superiori a quelli dei decenni precedenti.
Fotografare tale situazione e focalizzare le strategie future è uno degli obiettivi dell’incontro in programma per la giornata di domani a Bari, denominato «Il lavoro dell’avvocato: ecologia e organizzazione della professione forense», al quale prenderà parte anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Non sono casuali né la location, il capoluogo pugliese, appunto, né gli organizzatori, Ordine degli Avvocati di Bari e da Polis Avvocati, studio legale barese recentemente passato agli onori della cronaca per essere diventato dapprima unione professionale di tre importanti studi, per poi adottare la forma di Società Cooperativa, caso guida in tutta Italia.
Non poteva mancare la nostra partecipazione, con alcuni dei nostri referenti tecnici e legali, finalizzata a essere a stretto contatto partecipi del confronto inerente proprio le nuove forme associative della professione forense, consentite dalla legge sulla concorrenza entrata in vigore lo scorso 30 agosto e dalla legge sul lavoro autonomo del maggio 2017. Inoltre, il convegno sarà occasione per approfondire le evoluzioni di tali novità sull’avvocatura nazionale e sulle ricadute in funzione di diritto e giustizia per i cittadini.
Avv. Michele Laforgia
A tal proposito, riportiamo alcune considerazioni in merito, pubblicate da Il Sole 24 Ore. “Anche il mondo forense è afflitto dalla “retrotopia”” – commenta Michele Laforgia, socio di Polis Avvocati – “dal vagheggiamento del passato: una “età dell’oro” che non tornerà e che, forse, non è mai esistita. In tempi di crisi, non solo economica, pensiamo invece di dover guardare avanti, alla riorganizzazione del lavoro degli avvocati in forma collettiva. Dobbiamo affrontare concretamente il problema della compatibilità tra strutture aziendali ed etica forense, riuscire a garantire un servizio di qualità nonostante le carenze del sistema giudiziario, rendere effettiva la formazione e il percorso dei giovani avvocati negli studi”. Per Antonio Giorgino, Commissario dell’Ordine degli Avvocati di Bari “abbiamo deciso di organizzare questo convegno come Ordine, perché crediamo che i temi in discussione riguardino tutti gli avvocati. La crisi dell’avvocatura è, prima di tutto, una crisi di identità ed è dunque un problema che va affrontato partendo dalla base e ripensando alle forme con cui si è storicamente organizzata la professione. L’obiettivo è quello di rafforzare il dialogo tra l’Avvocatura e il Governo; la speranza è quella di contribuire a invertire la tendenza che in questi anni ha fortemente penalizzato in particolare i giovani avvocati meridionali”.
Tra gli altri illustri partecipanti al confronto, segnaliamo Andrea Mascherin, Presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), Giovanni Lega, Presidente dell’Associazione Studi Legali Associati (ASLA), e Fernanda Contri, Presidente Emerito della Corte Costituzionale. Il convegno si terrà nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Bari, a partire dalle ore 14.30.
