Innovazione Digitale:investimenti in crescita per gli avvocati

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Innovazione Digitale:investimenti in crescita per gli avvocati

Risultati ricerca politecnico milano

La ricerca annuale sul livello di digitalizzazione delle professioni 2019 condotta dall’Osservatorio Professionisti e Innovazione digitale del Politecnico, quest’anno dal titolo “Dati, dati dati, l’Umanesimo digitale dei professionisti”, presenta un quadro in cui la categoria degli avvocati sembra aver una maggiore consapevolezza dell’importanza strategica degli strumenti digitali e delle risorse che l’intelligenza artificiale può offrire alla crescita professionale.

La ricerca evidenzia come sia in crescita la spesa Ict di avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro circa del +7,9%.  Gli investimenti degli avvocati sono saliti di circa il 13% anche se spendono meno degli altri professionisti: circa 6000 a fronte dei 9.400 spesi dai commercialisti.

La tecnologia più adottata è la firma digitale (97%), seguita dalla fatturazione elettronica (lo strumento più in crescita a causa dell’obbligo normativo, dal 42% all’82%) e dall’archivio digitale dei documenti (47%). Circa quattro professionisti su 10 hanno un sito internet, solo il 29% è presente sui social media e appena il 23% utilizza strumenti di e-learning. Ancora marginale l’adozione di tecnologie di frontiera, come la Business Intelligence (3%), la Blockchain (2%) e l’Artificial Intelligence (1%). Solo il 3% utilizza i software di business intelligence per organizzare servizi basati sui dati anche se emerge un crescente interesse per altre tecnologie, come i portali per la condivisione di documenti con la clientela (+10%), i software per il controllo di gestione (+9%), per le videochiamate (+8%) e per la gestione documentale (+7%). Cresce invece l’uso del cloud, con il 46% degli studi che si serve di sistemi a supporto dei principali processi lavorativi e quelli che sono almeno parzialmente sulla nuvola (+28% rispetto alla ricerca precedente). In particolare, il 20% usa sistemi completamente o quasi sul cloud, il 26% usa sistemi parzialmente sulla nuvola, un altro 27% afferma che l’introduzione di soluzioni cloud rientra in un progetto da realizzare.
La ricerca quindi evidenzia la consapevolezza da parte degli avvocati e dei professionisti di dover essere al passo con i tempi e che non si potrà fare a meno di adeguare le competenze e gli strumenti informatici per poter rispondere in maniera efficace alle esigenze della clientela. Gli avvocati sono la categoria più preoccupata per l’inadeguatezza attuale e futura delle proprie competenze (17%)

In effetti ad oggi “Le tecnologie più diffuse negli studi professionali sono ancora prevalentemente “law driven”, cioè imposte dalla normativa e indispensabili per svolgere l’attività professionale– afferma Elisa Santorsola, Co-Direttrice dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale -. Gli strumenti digitali col potenziale innovativo più elevato, come Artificial e Business Intelligence, sono ancora utilizzati solo da una quota minoritaria di studi, e anche l’elevato interesse verso altre tecnologie digitali meno di frontiera raramente si trasforma in un acquisto nel biennio successivo. A fare la differenza nel processo d’innovazione è l’abilità di elaborare una strategia e realizzarla secondo un progetto ben definito, ma mediamente gli studi appaiono un po’ carenti nella capacità di concretizzare i progetti di innovazione, perché le attività tradizionali assorbono ancora la maggior parte delle loro risorse”.

L’Osservatorio ha annunciato a Milano i 3 vincitori del Premio Professionista Digitale rivolto agli studi che si sono distinti per capacità innovativa a livello organizzativo e di business con l’utilizzo delle tecnologie digitali. Hanno ricevuto il premio per la categoria degli Avvocati Jurisnet Sta di Milano, per la categoria dei Commercialisti un ex aequo tra lo Studio dott. Riccardo Broggini – Dottori Commercialisti Associati di Varese e Zanichelli & Partners di Somma Lombardo (VA) . Inoltre, è stata concessa una Menzione d’Onore a Gefar Service Sas per la categoria dei Consulenti del Lavoro.

La ricerca lascia quindi ben sperare in un’evoluzione futura della professione che vede la digitalizzazione non più come un faticoso step da raggiungere ma essenzialmente come la carta vincente da giocare nella professione per non trovarsi impreparati all’arrivo del mondo del 5G.

(Fonti: Altalex, Claudia Morelli;Politecnico Milano)

 

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