Lo sforzo del nuovo Governo per trasformare l’Italia in una “smart nation” parte dal rilancio digitale della PA e dal sostegno allo sviluppo tecnologico delle imprese.
Il documento di riferimento è quello redatto dai 30 esperti del Mise, a lavoro da Gennaio a Luglio 2019, che sottolinea il sostegno alla produttività del Paese come obiettivo primario della strategia. I punti e i settori di azione elencati rispecchiano gli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La linea è dunque quella dell’antropocentrismo sostenibile.
Il piano per l’Intelligenza Artificiale concentra la sua attenzione sul mondo della PA, dove grande importanza avrà lo status giuridico dei dati; direzione che sembra scuotere il mondo legale. Attualmente i dati pubblici vengono considerati “di proprietà” della singola amministrazione che li raccoglie e produce; la proposta contenuta nell’ analisi del Mise definisce uno scenario completamente differente.
La possibilità considerata dalle istituzioni è quella di modificare lo status giuridico dei dati della PA in modo che questi appartengano direttamente allo stato e non alle singole amministrazioni.
Intendere i dati pubblici come bene statali comporta delle svolte pratiche sul campo della PA: l’ottimizzazione per la fruizione di questi da parte di aziende e cittadini, restando nei limiti delle normative vigenti, la definizione di formati standard addestrati per sistemi di IA, l’empowerment di normative e politiche di data sharing.
Il nuovo Governo italiano, con un’agenda concentrata sullo sviluppo digitale e un ministero nuovo di zecca dedicato proprio all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, si appresta a modificare decisamente l’aspetto della PA e del mondo giuridico. La palla ai professionisti di settore.
[Fonti: Ministero dello sviluppo economico (mise.gov.it) ; altalex.com ; repubblica.it]