Limitazioni negli orari e chiusura per i negozi online?
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Serrande abbassate anche per i siti e-commerce? E’ quanto previsto dal disegno di legge, già approvato dalla Camera, e in discussione al Senato. La legge prevede una stretta sulla liberalizzazione degli orari dei negozi e un minimo di 12 chiusure festive obbligatorie l’anno, 6 delle quali potrebbero essere sostituite dagli esercenti con altrettanti giorni a loro libera scelta. Tale decisione riguarderebbe anche i negozi e-commerce. L’articolo 1 del disegno di legge non esclude, quindi, il commercio elettronico, anche se, si pensa possa trattarsi di una svista.
La decisione di restringere gli orari delle attività di e-commerce comporterebbe non pochi problemi, non solo dal punto di vista pratico e funzionale, ma anche da quello economico. I clienti italiani finirebbero, infatti, per puntare sui concorrenti stranieri, esenti, ovviamente, dalla normativa nazionale. Il commercio elettronico potrebbe, quindi, essere notevolmente penalizzato. Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, si dice molto preoccupato e fa notare come il settore dell’e-commerce non possa essere soggetto ad una regolamentazione in tal senso, poiché per sua natura è un’attività eseguibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Secondo l’Antitrust il disegno di legge in discussione al Senato rappresenta un passo indietro nel già difficoltoso processo di liberalizzazione e di ammodernamento del settore. Stessa posizione per Federdistribuzione. A favore delle norme al vaglio del Senato sono, invece, Confesercenti e Confcommercio, che vedono nel decreto legge non una limitazione della libertà degli esercenti, ma una semplice e minima regolamentazione.